NICOLETTA BAUELO E TERESA FONTANA

SOTTRAE SENZA CONSENSO LE FIGLIE MINORENNI AL PADRE IL TRIBUNALE ORDINA  IL LORO RIENTRO NELLA CASA PATERNA

 

Difeso dallo studio legale Ettore Zagarese
l’uomo ora auspica pace e serenità per le figlie

 

CORIGLIANO-ROSSANO, 5 febbraio 2022 – Una storia di violenza familiare diversa, letta da un’ottica poco usuale ed esplorata, quella delle difficoltà che affrontano i padri separati, quella di un padre che si vede portare via le figlie minorenni, allontanate senza il loro consenso dalla madre che con loro si trasferiva non sono in un’altra abitazione, ma addirittura in un’altra città.

 

IL FATTO – Nell’agosto del 2022 – il due precisamente – in una giornata di feroce caldo – la signora T.M, nata nel 1981, si allontanava dal domicilio familiare portando con sè le due figlie minorenni, strappandole all’affetto del padre, MF di 37 anni residente a Caloveto.

La donna e le figlie si trasferivano in un’altra città distante oltre 500 km. L’abbandono del tetto coniugale, con la seguente sottrazione dei minori, avveniva come fase ultima di in un più ampio piano, che vedeva l’uomo, convivente della donna accusato ingiustamente di una vaga e indefinita serie di presunti maltrattamenti.

Il giovane padre, disperato, decide di adire a vie legali e conferisce l’incarico allo studio legale Ettore Zagarese, e nello specifico alle avvocatesse Nicoletta Bauleo e Maria Teresa Fontana, che coadiuvano il titolare dello studio nel delicato settore della violenza di genere e nei processi che vedono protagonisti, loro malgrado, dei minori.

 

Della questione dalle perigliose sfumature veniva investita la Procura della Repubblica di Castrovillari, e il Tribunale dei Minori, davanti al quale si celebrava una articolata istruttoria all’esito della quale lo stesso tribunale, accogliendo le tesi difensive di MF, il padre che si era visto portare vie le figlie,  ritenute contraddittorie e fuorvianti le accuse delle madre, ordinava che le ragazze  ritornassero immediatamente a Caloveto, nella casa paterna, inviando contestualmente gli atti alla Procura della Repubblica del Tribunale stesso, per gli adempimenti di competenza.

 

Una storia triste, difficile, seguita da un duro lavoro di investigazione per ristabilire la verità, dove, oltre al risultato professionale ottenuto, i difensori auspicano che le due piccole innocenti possano finalmente trovare quella pace, tranquillità e benessere di cui hanno bisogno.