Accusati di detenzione di hashish

ACCUSATI DI DETENZIONE DI STUPEFACENTI, SCARCERATI DUE GIOVANI

Accusati di detenzione di stupefacenti, scarcerati due giovani rossanesi

Accolte le tesi del collegio difensivo composto dagli avvocati Ettore Zagarese e Leonardo Trento

 

È stata accolta dal giudice monocratico del Tribunale di Castrovillari la richiesta dei difensori avvocati Ettore Zagarese e Leonardo Trento che ha disposto la scarcerazione con obblighi in favore dei due giovani rossanesi che, nel pomeriggio del 15 febbraio scorso, erano stati tratti in arresto da personale del commissariato di Rossano per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

 

IL FATTO – Nel corso di una attività di prevenzione attuata dalle Forze dell’Ordine all’interno del Comune di Corigliano-Rossano si procedeva al fermo e controllo di un’autovettura con a bordo due persone.  All’atto della perquisizione, sotto il sedile anteriore lato guida, veniva rinvenuta una busta in cellophane contenente notevole quantitativo di sostanza stupefacente – marijuana e hashish – del peso di 110 grammi, nel mentre la perquisizione personale sul passeggero consentiva di rinvenire anche un altro involucro con all’interno della sostanza stupefacente sempre del tipo hashish. L’attività di polizia giudiziaria si protraeva quindi presso le rispettive abitazioni con esito positivo, tanto è che all’interno dell’abitazione di uno di essi venivano rinvenute circa 4 gr. di sostanza stupefacente, parrebbe del tipo eroina ed altri 3,5 gr di hashish. I due venivano tratti in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

 

Nel corso dell’udienza di convalida il PM chiedeva l’applicazione della misura delgi arresti domiciliari. Di contrario avviso gli avvocati Ettore Zagarese e Leonardo Trento che rilevavano l’eccessività di tale cautela, tesi condivisa dal Tribunale che li rimetteva in libertà disponendo la loro presentazione due volte a settimana presso gli uffici di Polizia Giudiziaria rinviando la celebrazione del processo al 21 aprile 2022 con rito direttissimo

avvocato Ettore Zagarese

OPERAZIONE CHRISTMAS MONEY: QUATTRO ASSOLUZIONI

Operazione Christmas Money: Quattro assoluzioni
I fatti risalgono al dicembre del 2017

Quattro assoluzioni per non aver commesso il fatto e una condanna, questo l’esito finale del lungo processo che aveva visto coinvolti cinque rossanesi nell’ambito dell’operazione denominata Christmas Money risalente al dicembre del 2017.

IL FATTO – Il 12 dicembre 2017, gli agenti del Commissariato di Rossano, gli uomini della volante di Cosenza e del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale, avevano arrestato, con l’operazione “Christmas Money”, 5 persone, accusate di estorsione aggravata continuata in concorso e rapina. Si trattava di Alfonso Ammirato, 37 anni, Giuseppe Abastante, 26 anni, Giuseppe Barbieri, 26 anni, Mario Buontempo, 30 anni, e Massimo Manisco, 37 anni. Ammirato era accusato anche di lesioni personali ad alcuni commercianti. A novembre 2017 una delle vittime, un cittadino pachistano, aveva richiesto l’intervento della polizia per un’aggressione nella sua attività commerciale, nei suoi confronti e anche di un concittadino presente nel locale. Il commerciante aveva denunciato le richieste estorsive effettuate dall’Ammirato, con minacce di morte. I due stranieri erano stati brutalmente aggrediti con calci e pugni, tanto da dover ricorrere alle cure mediche presso il pronto soccorso. Le successive indagini avevano portato a ricostruire altri episodi estorsivi, subiti nel corso del tempo e seguiti da danneggiamenti all’attività commerciale.

L’esito delle indagini aveva portato all’emissione di una serie di misure cautelari e i cinque, riconosciuti responsabili materiali delle richieste estorsive e delle lesioni, erano stati tratti in arresto e condotti nel carcere di Castrovillari.

Il difensore, avvocato Ettore Zagarese, da subito aveva contestato sia la regolarità delle attività di riconoscimento da parte delle presunte vittime degli accusati, costituitesi parte civile con gli avvocati Paola Bruno e Antonio Parrilla, che l’aver commesso il fatto, tanto da ottenere l’annullamento della misura da parte del Tribunale del riesame di Catanzaro, misura poi ripristinata in quella però più blanda degli arresti domiciliari dalla Corte di Cassazione

 

Il Tribunale di Castrovillari, nei giorni scorsi, accogliendo le tesi della difesa, all’esito di un processo articolatosi in numerose udienze, ha ritenuto colpevole il solo A. A. comminandogli una pena di anni 3 anni e 9 mesi di reclusione assolvendo gli altri quattro imputati per non aver commesso il fatto.