Inquinamento. Flippo Sero

ASSOLTO PER NON AVER COMMESSO IL FATTO L’EX SINDACO DI CARIATI FILIPPO SERO

Assolto per non aver commesso il fatto l’ex Sindaco di Cariati, Filippo Sero 

Filippo Sero e Antonio Dell’Armi, assolti dall’accusa di inquinamento

Assolti per non aver commesso il fatto. Inequivocabile la formula di piena innocenza pronunciata dal Tribunale di Castrovillari nei confronti dell’ex Sindaco di Cariati, Filippo Sero, difeso dall’avvocato Ettore Zagarese e dell’ex dirigente dell’Ufficio tecnico–ambiente del medesimo Comune,  Antonio Dell’Armi, difeso dall’avvocato Giovanni Zagarese.

IL FATTO – I due erano stati accusati del delitto di inquinamento perché, nelle rispettive qualità e durante lo svolgimento del loro mandato amministrativo, omettendo i dovuti controlli, avrebbero scaricato acque reflue, non correttamente depurate, provenienti dall’impianto di depurazione comunale sito in località “Nicà” del Comune di Cariati, direttamente nel “Fiume Nicà” che a sua volta si riversa in mare, con ulteriore violazione del vincolo paesaggistico-ambientale.

Rispetto ai fatti sia l’ex Sindaco che il dipendente si erano sin da subito dichiarati estranei ed avevano fornito una serie di elementi probatori mirati a dimostrare la loro estraneità e la correttezza del loro operato definito dai difensori nel corso delle loro difese pignolo e zelante.

Di stesso avviso il Tribunale di Castrovillari che ha pronunciato la sentenza di assoluzione

spaccio_droga

Detenzione di stupefacente, riconosciuta lieve entità, torna in libertà

Torna in libertà, con obblighi, G.T.G., pregiudicato originario di Cariati ma residente a Corigliano-Rossano, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti di vario tipo.

Questa è stata la decisione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari che condivideva la tesi del difensore dell’imputato, avvocato Ettore Zagarese sulla ipotesi di lieve entità del fatto
rigettando la richiesta del Pm che invece aveva chiesto applicarsi la misura della custodia in carcere.

Ettore Zagarese
avvocato Ettore Zagarese

 

IL FATTO – Qualche giorno fa, in località lungomare Sant’Angelo nei pressi della piazzetta di Viale Egeo, un poliziotto e un carabiniere entrambi fuori servizio avendo notato dei movimenti sospetti da parte dell’uomo che con una donna, anche lei nota alle forze dell’ordine, erano intenti ad uno scambio.
A quel punto intervenivano constatando che l’uomo stava incassando del denaro mentre la donna nascondeva una busta chiusa in cellophane con all’interno, della sostanza stupefacente, presumibilmente identificata come cocaina.
Eseguita subito dopo perquisizione presso l’abitazione del pregiudicato venivano trovate alcune dosi di marijuana per cui l’uomo veniva arrestato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

Corigliano-Rossano: lieve entità del fatto, uomo torna in libertà  | EcodelloJonio.it – https://bit.ly/3zKR6f4

 

Operazione Stige

Operazione “Stige”: assolto con formula ampia l’imprenditore cariatese Leonardo Rispoli

Operazione “Stige”: assolto con formula ampia
l’imprenditore cariatese Leonardo Rispoli

 Il Tribunale di Crotone, presieduto dal giudice Massimo Forciniti, condividendo le tesi prospettate dai difensori avvocati Ettore Zagarese e Roberto Laghi, del foro di Castrovillari, ha pronunciato una sentenza di proscioglimento nei confronti del noto imprenditore cariatese Leonardo Rispoli, coinvolto nell’operazione “Stige”.

Il tribunale ha quindi disatteso le richieste del pubblico ministero della Procura di Catanzaro, Domenico Guarascio, che aveva avanzato una richiesta di condanna per 15 anni di reclusione.

Importante la formula di proscioglimento utilizzata dai Giudici nei riguardi di Rispoli: non commissione del delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso e inesistenza del delitto di estorsione aggravata dal metodo mafioso il che, specie con riferimento al secondo capo di imputazione, mina alla radice la fondatezza delle fonti di accusa a suo carico.

L’imprenditore era rimasto coinvolto nell’operazione STIGE partita il 9 gennaio 2018 con la notifica di 131 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 39 agli arresti domiciliari. Rispoli fu arrestato e tradotto nella Casa Circondariale di Cosenza. Rispoli era stato accusato di controllare, per conto della cosca cirotana Farao-Marincola, il porto di Cariati.  Da queste accuse Rispoli si era sempre professato innocente e per mezzo degli avvocati Ettore Zagarese e Roberto Laghi aveva indicato una serie di elementi a suo favore che ne avevano dapprima determinato l’annullamento della misura cautelare in carcere dalla Cassazione ed ora la sua assoluzione da tutte le imputazioni.

Operazione Stige – Coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Crotone l’operazione Stige nel 2018, svelò gli intrecci tra la cosca Marincola Farao di Cirò, la politica e l’economia del territorio cirotano. Al centro delle indagini le attività criminali della cosca Farao-Marincola di Cirò, una delle più potenti in Calabria, attiva soprattutto nelle estorsioni e nel traffico di droga con ramificazioni anche in Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Lombardia, e in Germania (in particolare – come accertato grazie alla collaborazione con la polizia tedesca – nei länder dell’Assia e del Baden-Württemberg).

I reati contestati – L’inchiesta coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dai sostituti Domenico Guarascio, Alessandro Prontera e Fabiana Rapino, ha contestato ai 169 indagati i reati di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, autoriciclaggio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, intestazione fittizia di beni, procurata inosservanza di pena e illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso.

Arresti “eccellenti”  – Tra le persone coinvolte nell’inchiesta ci furono diversi sindaci e amministratori locali.